da Corriere.it
Dal 6 al 15 giugno una squadra del Politecnico di Milano pedalerà lungo i 679 chilometri di «Vento», il tracciato di ciclovia che unirà Venezia e Torino lungo la dorsale del Po. Il progetto Vento si propone di riqualificare un percorso ciclabile in buona parte già esistente, che verrebbe portato a termine con un investimento complessivo di poco superiore agli 80 milioni di euro: quanto 2 km di autostrada. Si stima che l’indotto possa creare 2 mila nuovi posti di lavoro e 100 milioni di euro generati dal cicloturismo. Vento potrebbe inoltre collegarsi ad altre grandi ciclabili come la Brennero-Peschiera-Mantova e la Mantova- Ferrara-Adriatico.
Partenza da Moncalieri
Il Tour parte da Moncalieri (To) venerdì 6 giugno e toccherà molte località snodandosi attraverso alcuni paesaggi suggestivi della Pianura padana e concludendosi nella laguna di Venezia. «In un periodo di risorse scarse, è necessario superare approcci localistici per realizzare un’opera che non impatta sull’ambiente ma che può invece produrre cambiamenti e occupazione», ha affermato Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, che sostiene il Politecnico di Milano per la gestione dell’infrastruttura cicloturistica. In parte Vento già esiste: basterebbero accordi politici e tecnici per poter utilizzare gli argini. Occorre l’impegno dello Stato, di quattro regioni, di dodici province, degli enti fluviali, dei Comuni attraversati coordinati da un soggetto unico.
L’esempio della Germania
In Germania 40 mila km di piste ciclabili producono 4 miliardi di euro di indotto all’anno solo per il cicloturismo. In Italia le ciclabili ci sono, ma sono spesso spezzettate e scarseggia la programmazione organica. Centinaia di migliaia di cicloturisti, secondo i promotori, potrebbero pedalare lungo Vento, divenendo il motore per le 12 mila aziende agricole vicine al tracciato, per le 300 attività ricettive già presenti, per le oltre 2 mila attività commerciali.